martedì 10 novembre 2015

Parole in libertà - Ssshhhhh



Parole in libertà è un laboratorio didattico che ho pensato per le classi terze delle scuole secondarie di primo grado, ma può essere comunque adattato anche alle classi inferiori.

Lavoro di Mirco (III media)

Il laboratorio è nato in seguito alla richiesta che mi venne fatta nel 2012 di ideare le proposte educative rivolte alle scuole di ogni ordine e grado quando lavoravo per il Dipartimento Educazione della Pinacoteca Agnelli.

Partendo così dalle opere del futurismo e in particolar modo delle opere grafiche di tutto quel periodo storico-artistico con la classe ci siamo soffermati ad analizzare le Parole in libertà di Marinetti e della nuova sintassi generata da quel linguaggio grafico. così dinamico e di rottura rispetto a ciò che era avvenuto in precedenza.

Filippo Tommaso Marinetti
Esempio di grafica del Futurismo


L'attività didattica proposta, oltre a far comprendere il periodo storico preso in esame, è un buon esercizio per far comprendere agli studenti il concetto di linea di forza e di direzionalità, di pesi visivi, di font e pregnanza di un caratare in grassetto rispetto a uno in light.

Abbiamo raccolto alcune citazioni di artisti futuristi per poi riscriverle con caratteri differenti su un foglio word. Successivamente abbiamo analizzato la correlazione tra parola e direzionionalità che la stessa suggeriva: l'onomatopea Ssssshhhhhh ad esempio rappresenta un invito all'abbassamento del teno di voce per cui, una volta ritagliata la scritta, la si può incollare sul foglio da disegno orientandola verso il basso. Allo stesso modo la parola "modulare" la si può ritagliare sillabandola ed incollandola sul foglio con un ritmo alternato.

Alcune parole raccolte dagli studenti per realizzare l'elaborato

Lavoro di Martina (III media)


Una volta fatte acquisire queste competenze allo studente, ossia saper posizionare nello spazio una data parola correlandola a una determinato ritmo e andamento visivo, in modo da creare una poesia visiva con lo stile futurista, li si può stimolare a creare un libro-oggetto: un librino che funziona anche come elemento scultoreo, oltre che grafico e che presenti diverse possibilità di lettura.

Analizzando i lavori di Balla si fa soffermare gli studenti a come l'artista abbia usato per le sue opere principalmente le forme curve e le linee concave e convesse per dar maggior fluidità e movimento alla composizione visiva. 

Balla, Velocità astratta, Pinacoteca Agnelli, Torino


Altro esempio può essere l'opera di Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio, in cui la linea curva diventa l'elemento principale della composizione.

Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio
In seguito si inviteranno gli studenti a ritagliare i fogli da disegno sagomandoli con linee concave e convesse per poi farglieli piegare a fisarmonica o con altre varianti.
Sopra le pagine ideate del libro si potrà poi far creare nuovamente una sorta di poesia visiva o un racconto in libertà con un linguaggio grafico come quello proposto nell'attività precedente.

Elaborato di Rachele (III media)

Elaborato di Rachele (III media)

Elaborato di Rachele (III media)
Elaborato di Aarsa (III media)

Elaborato di Aarsa (III media)
CC Alessandro Fabbris - didatticadellarte

lunedì 9 novembre 2015

L'Arte come linguaggio



Il laboratorio che andiamo qui a presentare prende origine dalle opere di Alighiero Boetti, soffermandosi sull'importanza della parola come medium artistico.

Rafael fa l'area, Omaggio a Boetti, lavoro di Rafael (II media)


Che così l'Arte? Qual è il ruolo dell'artista? Cosa deve comunicare un'opera d'arte?
Son alcune domande che son state rivolte alla classe per stimolare una riflessione critica sul lavoro che si andrà a svolgere.

Siamo partiti dall'idea del formato quadrato, formato che spesso Boetti ha usato per i suoi arazzi. 

Alighiero Boetti

Alighiero Boetti
Ma l'origine del quadrato, come forma geometrica impiegata nel fare artistico, risale a ben prima: la piante dello ziqqurat, o quella della piramide egizia; il quadrato come forma originaria per il rettangolo aureo e come base per alcuni edifici dell'antica Roma.
Un riferimento ala storia lo si può fare facendo visionare un libro di Bruno Munari, il quadrato, edito da Corraini, in cui l'artista milanese indaga tutte le sfumature che questa forma geometrica ha avuto nell'Arte.

Bruno Munari, da Il quadrato, Corriaini edizioni

Bruno Munari, da Il quadrato, Corriaini edizioni
Lo spazio di lavoro, in questo caso il quadrato -forma geometrica che rappresenta maggiormente la razionalità dell'uomo- diventa lo spazio in cui poter agire e formulare il proprio pensiero.
Ma oltre allo spazio di lavoro, l'opera d'arte ha bisogno di un linguaggio che sappia comunicare emozioni, sentimenti, idee e che rappresenti in modo originale e personale il proprio modo di rappresentare se stessi e il mondo che ci circonda. La parola diventa allora il medium adatto per poter dare un significato poetico a un pensiero, mentre i colori e le forme proprie dei font scelti diventano l'elemento visivo che possono rappresentare al meglio il pensiero.

Un altro punto di partenza è stato quello di far generare delle parole agli studenti partendo dalle lettere del loro nome e cognome. In questo modo la parola da loro ideata è fortemente legata alla loro persona. Il lavoro diventa così univoco e in qualche modo originale.
Per aiutarli a comporre la parola o la frase da inserire è oppurtuno far scrivere le lettere del loro nome e cognome in modo casuale e consequenziale:  salssbraiabfeadron. In questo modo è più facile costruire l'anagramma

Il lavoro qui proposto di Rafael ha come composizione la frase "Rafael fa l'area", intendendo così il fatto che il suo nome - e quindi il suo essere - diventa l'elemento che va a riempire l'area del quadrato (lo spazio deputato alla creatività).


Altro lavoro è quello di Alice che scrive Alice sempre felice o di Beatrice che gioca col suo cognome, Tramuta, tramutando così il suo nome in attrice usando le lettere del nome e cognome: attraverso il processo creativo il mio nome cambia, così come il mio ruolo e posso diventare altro.


Lavoro di Alice III media), omaggio a Boetti, 

Lavoro di Alessandro (III media), omaggio a Boetti
                                 


Gli obiettivi che gli studenti dovranno raggiungere saranno quelli di conoscere i diversi font, saper dividere il quadrato in una griglia che contenga le lettere specifiche, saper costruire un font capace di rendere dividere lo spazio in negativo/positivo (si veda qui alcune opere di Munari sul tema del quadrato).
Svilupperanno al competenza di saper elaborare in modo originale a creativo un concetto specifico partendo dalle lettere del loro nome e cognome, usando il linguaggio grafico e i relativi contrasti cromatici per dar forma a un elaborato univoco che metta al centro dell'opera il loro essere creativi.

CC Alessandro Fabbris - didatticadellarte