mercoledì 3 febbraio 2016

Miti di ieri e di oggi

Il laboratorio Miti di ieri e di oggi, pensato per una classe prima media - ma può essere adattato anche ad una terza media, è volto a interpretare in chiave pop e neopop opere della scultura classica.
Riferimenti: l'arte del periodo classico, Richard Hamilton, Michelangelo Pistoletto, The Bounty Killart.

Elaborato grafico di Davide, I media

Dopo aver svolto l'analisi dell'opera di alcune sculture del periodo classico, seguendo lo schema proposto nel link precedente, ci si è soffermati a visionare con sguardo critico le opere proposte, cercando di realizzare una correlazione con alcune immagini e personaggi di oggi. Gli studenti sono stati così invitati a svolgere una ricerca sul web di immagini che avessero una attinenza con la composizione visiva delle opere analizzate, selezionare alcune di queste ed infine stamparle.
Con l'ausilio di alcuni cataloghi di arredamento, riviste di moda, quotidiani e cartoncini colorati si è dato il via a una interpretazione delle opere in chiave pop e neopop non prima però di aver analizzato opere di artisti contemporanei che hanno lavorato inserendo nei loro lavori riferimenti al mondo classico.

Venere Capitolina, Musei Capitolini, Roma
Afrodite Cnidia, Prassitele, Musei Vaticani (fonte Wikipedia)
 

Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, Museo d'Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (fonte La Stampa)

Elaborato di Davide, I media

Davide, prendendo a prestito il Pensatore di Rodin, ne realizza una versione ironica inserendo questo in un ambiente quotidiano, giocando con il viso di un personaggio sportivo, togliendogli così quell'aura "sacra" che il mondo dei mass media tende a conferire ai personaggi.

Gli elaborato sono stati tutti realizzati a collage, dopo aver visto e analizzato il modo di operare dell'artista pop Hamilton


Richard Hamilton, Interior II, 1964, Tate Modern


Richard Hamilton, collage

Nelle tre immagini proposte qui sopra con la classe abbiamo analizzato le diverse interpretazioni della Venere, partendo da Prassitele e arrivando a Michelangelo Pistoletto con la sua celebre Venere degli stracci. Abbiamo visto com è cambiato il contesto storico e come questa opera assuma oggi significati differenti. 
Cos'è la bellezza? Una domanda aperta molto ampia che ha generato diverse discussioni in aula per arrivare al concetto di consumismo e di linguaggio massmediatico pop e neo pop tipico del nostro tempo.

gli studenti sono così stati invitati a decontestualizzare alcune opere classiche, inserendole in spazi che le stesse opere potevano suggerire, ma con un'ottica contemporanea.

 

Immagine pubblicitaria della Reebok

"Il Discobolo di Mirone viene però spesso citato anche per associare la figura dell’atleta al concetto di “lancio” di una campagna pubblicitaria o di un nuovo prodotto. Utableau vivant costituisce anche il visual di un annuncio per un paio di scarpe da ginnastica Reebok, non a caso il modello denominato “Classic”." (http://www.pubblicitando.it/2011/01/18/pubblicita-e-arte-il-discobolo-di-mirone/)

 The Bounty Killart, "da grande vorrei fare la rockstar", 2012
(http://www.thebountykillart.com/works/da-grande-vorrei-fare-la-rockstar)

Elaborato grafico di Sergio, I media



Elaborato di Sofia, I media




Il linguaggio pop e neo pop, la riflessione sui miti di ieri e quelli di oggi ha fatto scaturire elaborati grafici che giocano sull'ironia per far trattare agli studenti tematiche di carattere sociale, analizzando così la realtà in chiave critica e creativa, senza dimenticare il legame col passato.
Eì il caso dell'elaborato di Sofia o l'elaborato di Davide proposto in copertina, in cui la tematica di "gender", di cui proprio in questi giorni si parla molto sui giornale, articoli televisivi e talk show, viene affrontata, analizzando in modo critico il concetto di bellezza, di eroe e di mito: il David si traveste da donna ed affronta il "diverso" in un mondo fantastico, mentre nell'elaborato di Davide, giocando sull'iconografia della Venere di Botticelli si vuol suggerire un nuovo ideale di bellezza in cui il maschile e il femminile convivono. 


Elaborato di Hamed, I media

Elaborato di Aurora, I media

Elaborato di Davide, I media


Sandro Botticelli, Nascita di Venere (fonte Wikipedia)






venerdì 22 gennaio 2016

Tra sacro e profano


Tra sacro e profano

Laboratorio ispirato alla Madonna di Munch

Elaborato di Sara, III media

Il laboratorio prende origine dai lavori di E. Munch ed è pensato per una classe terza media.
Dopo aver analizzato il contesto storico in cui opera l'artista nativo di Oslo ed esserci soffermati in modo particolare sulle diverse versioni dell'opera "Madonna" (1894-1895) con la classe abbiamo visto come molte immagini pubblicitarie giochino sul contrasto tra sacro e profano, tra immagini suadenti e sensuali  e immagini addolcite da sfondi, luci e pose più vicine ad una iconografia "sacra".

Spesso nella fotografia di moda e in quella pubblicitaria l'idealizzazione di una figura tende a rendere le immagini simili a delle icone. Anche l'assenza di uno sfondo definito e riconoscibile, spesso lasciato a un colore neutro o monocromatico, tende ad enfatizzare maggiormente questa volontà di portare l'immagine verso una sacralità, rendendo le fotografie simili a delle icone (contemporanee).



Mediante la tecnica pittorica introdotta dagli espressionisti e prima ancora da Munch si è giocato a dissacrare queste immagini, rendendole più espressive e più personali grazie all'uso del colore steso con pastelli ad olio in modo piuttosto gestuale. Le figure risultano così essere decontestualizzate dal loro ambiente ed inserite in un mondo di colori che da una parte "aggredisce" l'immagine, dall'altra la sposta da una sfera (indefinita) a una sfera più artistica con l'introduzione di sfondi realizzati a collage o con campiture e segni quasi incisi.

Elaborato grafico di una Francesca, III media, 2016
Munch, Madonna, 1894

Elaborato di Valeria, III media

Spesso il legame tra pittura e fotografia è molto forte. Sono diverse le opere nella Storia dell'Arte (moderna e contemporanea) che si rifanno a celebri opere del passato o a fotografie, così come molte fotografie pubblicitarie fanno spesso riferimento a opere del passato per impianto iconografico.
immagine pubblicitaria

Immagine di copertina di D la repubblica
l
Rita Pierangelo, fotografia
Fotografia di Toni Thorimbert per IO Donna
Nell'immagine che segue, la studentessa ha giocato con l'iconografia sacra associata alla posa della modella, che con le mani giunte sembra quasi essere in preghiera. Aggiungendo poi l'aureola dietro la modella, eseguita con il pastello rosso e giallo accentua il dualismo tra sacro e profano

Elaborato di una studentessa di III media

Fotografia di Dido Fontana
Analizzando la pennellata di Munch, gli studenti sono stati invitati ad utilizzare i colori stendendoli con movimenti curvi e avvolgenti, in modo tale da avvolgere e fondere la figura presa dalle riviste con uno sfondo pittorico.


Munch, il bacio

Elaborato di Aurora, III media

Elaborato di Luca, III media
Elaborato di una studentessa di III media
Elaborato di una studentessa di III media
La figura di una anziana donna, presa da una rivista, viene usata da Christian per esasperare una condizione di sofferenza, tipica dei dipinti di Munch. La stesura del colore dato a lunghi tratti verticali fa riferimento all'opera di Francis Bacon, sottolineando così come l'espressionismo si sia protratto nei decenni successivi alla sua nascita del 1905
Elaborato di Christian, III media
Francis Bacon

Elaborato di Mirko, III media

lunedì 7 dicembre 2015

Ritmo!



Ritmo!
Tra Matisse e Arman

Ritmo, elaborato ispirato alle opere di Arman
Elaborato eseguito a collage da una mia studentessa di II media

Che cos'è un ritmo visivo e come possiamo realizzarlo?
Un aiuto ci viene fornito dalla musica, disciplina con cui si può svolgere questo laboratorio in maniera trasversale.

Anzitutto è bene chiarire subito che un ritmo è una successione di elementi visivi disposti in modi più o meno regolari.
A generare il ritmo è proprio l'alternanza tra elemento visivo e spazio vuoto, così come nella musica il ritmo si ha ponendo in successione un suono con una pausa, più o meno breve, o con un altro tipo di suono.

I ritmi che si possono generare nel linguaggio visivo sono molteplici. A tal proposito rimandiamo a questa scheda 

"Il Ritmo in musica, nella poesia, nella danza è dato dal ripetersi regolare di un suono. Nel linguaggio visivo il ritmo è dato dal ripetersi di un elemento visivo che crea una sequenza di forme, pieni e vuoti, luci e ombre, linee e colori che il nostro occhio percepisce in collegamento.Quando gli elementi di una composizione sono collocati in modo ordinato e secondo un’esatta corrispondenza rispetto a un asse o a un punto (anche immaginari) si crea un’immagine simmetrica.La composizione simmetrica suggerisce: staticità, equilibrio, calma, assenza di movimento. Nella composizione asimmetrica non vi è un solo asse centrale, ma linee e andamenti diversi che rendono più libera e mossa l’immagine. La composizione asimmetrica suggerisce dinamismo, movimento, inquietudine"

L'attività educativa è pensata per le classi di I e II media a seconda dei prerequisiti che i discenti hanno maturato.

Per far comprendere meglio questo concetto e per avvicinare la classe all'arte contemporanea si può partire dal lavoro di Arman 

Arman
Arman

Arman
                                                                                       

Dopo aver fatto visionare agli studenti alcune opere di Arman e spiegato loro la poetica della sua ricerca artistica li si fa soffermare sulle diverse tipologie di strumenti musicali e sulle diverse tipologie di suoni  che possono emettere, generando così, a seconda del genere musicale in cui vengono utilizzati, diversi ritmi.

Uno strumento musicale dissezionato, frammentato e rotto può generare un ritmo? 
Se osserviamo i lavori dell'artista francese potremmo dire che il ritmo generato dagli strumenti non è più un ritmo musicale in senso stretto, ma un è un ritmo visivo che può avere la sua armonia, la propria musicalità pur non emettendo più nessun suono.

Agli allievi si fa così ricalcare una immagine di uno strumento musicale a loro scelta (chitarra, violino, viola, contrabbasso...) e glielo si fa riportare, mediante carta da lucido su dei cartoncini colorati. Questi potranno poi essere sezionati (ritagliati) e frammentati come nell'opera di Arman per poi essere riassemblati in molteplici ritmi visivi, nuovi, colorati, armonici o disarmonici.

Lo sfondo su cui collocare i ritagli dello strumento sezionato dovrà poi avere una precisa attenzione; si potrò far esaminare il lavoro di Matisse relativo alle carte ritagliate per far generare altrettanti ritmi di accompagnamento con pochissimi colori e con le forme ricavate dai ritagli.
Si insegnerà così agli allievi a non buttare via nulla e a far del riciclo creativo una propria forma di linguaggio.

Di seguito alcune tavole di Matisse per il libro "Jazz" ideato per l'editore francese Tèriade.




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Un momento di un laboratorio ideato per il Dipartimento Educazione della Pinacoteca Agnelli "Ritagli di carta" realizzato durante la Fiera del Libro del 2012 presso il Lingotto Fiere

Alcuni ritagli di carte colorate (immagine tratta dal web)

Qui sotto alcuni lavori eseguiti da alcuni miei studenti di una I e II media







CC Didatticadellarte - Alessandro Fabbris 2015